Guardiani del Sicomoro

Nel 2016 ho fondato l’Associazione senza fini di lucro “I Guardiani del Sicomoro”, della quale attualmente sono Vice Presidente.
Lo scopo dell’Associazione è quello di aiutare le famiglie in difficoltà e i ragazzi disagiati, inserendo i giovani in un PerCorso riabilitativo e facendo frequentare ai genitori una Scuola Esperienziale, ideata appositamente per loro. Il PerCorso per gli adolescenti è di tipo psicoanalitico – esperienziale e sarà realizzato, in larga parte, in contesti naturali selvaggi. Ciò verrà svolto con l’aiuto di psicologi, educatori, esperti in attività outdoor.
Nello specifico vorremmo unire alle conoscenze e alla pratica psicoanalitica esperienze “forti”, da svolgersi all’aria aperta, guidate da persone che hanno fatto parte, o che fanno tuttora parte, del corpo degli Incursori del Battaglione Paracadutisti Col Moschin. Offrire dunque un PerCorso di crescita. Non solo un corso outdoor, ma un’esperienza all’interno di un percorso psicologico, nell’ottica che l’uno possa amplificare l’altro

L’idea è nata da una richiesta, molto diffusa, riscontrata nella mia attività professionale: tanti genitori chiedono aiuto per la “gestione” dei propri figli, adolescenti “difficili”. Ci sono tantissime madri e moltissimi padri spaventati, disorientati, che non trovano i mezzi idonei per aiutarli. Il mestiere di genitori nessuno lo insegna e, quando si presenta un problema serio, mancano le strutture idonee ad accoglierlo.

Inoltre, uno dei problemi che si riscontrano con gli adolescenti è la loro idiosincrasia verso ogni forma di psicoterapia. “Mica sono matto io”, è l’obiezione più frequente.
I genitori, d’altro canto, non hanno più l’autorità necessaria per persuaderli. Ciò comporta che molto spesso non è possibile fare nulla per loro. E’ importante allora poterli agganciare, con delle modalità attraenti, quali i Campi nella Natura.

La proposta ha l’ardire di gettare un ponte verso quegli adolescenti che sono in difficoltà, “senza speranze e senza desideri”. Si vuole far vedere loro che non sono soli, in quella condizione, e che si può vivere con più leggerezza la vita.

I colleghi inoltre, in fasi particolari della terapia, magari in un momento di stasi, possono inviare i propri pazienti come partecipanti. Riceveranno un feedback, che consentirà loro di osservare le cose da altri “vertici”, altri punti di osservazione.

L’esperienza campo di “sopravvivenza”, densa di stimoli e di metafore ben utilizzabili nel percorso terapeutico, è sicuramente allettante e coinvolgente.

Scuola per genitori, dunque, e Campi nella natura per ragazzi.
Dai campi per ragazzi difficili, si è passati poi ad una nuova idea di campi PER TUTTI. Per conoscere se stessi, per divertirsi nella natura, per maturare, per acquisire fiducia, come rito di passaggio, per apprendere a socializzare meglio, per superare i propri limiti ecc.

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